Benessere in azienda: un valore condiviso

Il tema del benessere è di grande attualità per ogni azienda. Ma, contrariamente a quello che si può pensare, è un tema che va condiviso e portato avanti parallelamente dal management e dai dipendenti.
Vediamo perché è meglio avere una visione comune in fatto di benessere e delle necessità di tutti al lavoro e come poterla realizzare insieme.
La pandemia ha cambiato le carte in tavola.
Con il lavoro da remoto imposto dalla crisi sanitaria, se da una parte ci abbiamo guadagnato in flessibilità e agilità nel modo di lavorare, dall’altra le ripercussioni sulla salute e il benessere mentale sono state davvero importanti.
Secondo una ricerca commissionata da Linkedin all’Ordine degli Psicologi Italiani, lavorare da casa ha aumentato i livelli di ansia e di stress in quasi la metà degli intervistati, oltre ad aver determinato un maggior carico di lavoro rispetto a quando si andava in ufficio tutti i giorni.
Occuparsi anche degli aspetti psicofisici della salute dei dipendenti diventa, oggi, un punto fondamentale della gestione delle Risorse Umane. Anche perché, ormai è noto, un dipendente felice è più creativo e produttivo!
Il ruolo delle aziende per garantire il benessere dei dipendenti.
Per legge quello che le aziende devono fare per tutelare la salute e sicurezza sul lavoro dei propri dipendenti è regolato dal Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (TUSL). Dal punto di vista strettamente legale, quindi, basterebbe che il datore di lavoro affidasse ai lavoratori compiti che tengano conto delle loro capacità e condizioni e li mettesse in grado di lavorare senza correre rischi.
Tuttavia, sono sempre di più i dipartimenti HR che mettono in atto strategie per promuovere la “felicità sul lavoro”. A partire da una gestione personalizzata dei colloqui, dalla valutazione del mindset in sintonia coi valori aziendali, da offerte di formazione personale e professionale fino all’istituzione della figura del CHO, Chief Officer Manager.
È importante, infatti, che il datore di lavoro si adoperi per gestire al meglio anche i rapporti interpersonali tra i dipendenti, creando legami sinceri, stabili che aiutano a rafforzare la resilienza.
Il ruolo dei dipendenti per far sì che in azienda ci sia un reale benessere.
D’altro canto anche i dipendenti sono responsabili del proprio benessere in azienda. Sentirsi più responsabili e autonomi aiuta l’autostima e la produttività, ma questa autonomia non può essere decisa a priori: richiede che ciascuno abbia bene in mente e condivida i valori e la cultura aziendale.
Ogni dipendente, potrà quindi lavorare sulla propria motivazione imparando a conoscere i propri talenti, le proprie potenzialità, ma anche i propri limiti, per poter dare il meglio in azienda in un ruolo che sia stimolante e adatto alle proprie skill. Svolgere una mansione in linea con le proprie capacità e aspirazioni, infatti, aumenta la motivazione ed elimina quasi totalmente le fonti di ansia e la sensazione di inadeguatezza.
Anche i manager possono contribuire attivamente al benessere aziendale.
I manager si trovano tra i dipendenti e la proprietà aziendale e sono un cardine determinante per poter far incontrare esigenze aziendali e personali in modo virtuoso e produttivo.
Sta, infatti, proprio al manager il compito di mediare le esigenze aziendali con quelle dei singoli dipendenti, individuando i punti critici di entrambi gli approcci.
Dovrà essere attento ai segnali di affaticamento e demotivazione del suo team, come dovrà indicare all’azienda le reali necessità del proprio dipartimento.
I manager dovranno essere capaci di motivare i propri collaboratori, come dei veri e propri ambassador aziendali, ma dovranno anche saperli ascoltare e capire.
Se hai bisogno del supporto di professionisti per costruire anche nella tua azienda un clima di benessere aziendale generale e condiviso, contattaci.