EDILIZIA, LA RIPRESA PASSA DALLE NUOVE PROFESSIONI

Per “costruire futuro” il settore edilizio non può che risultare determinante. Non solo in funzione delle opere pubbliche, del sistema infrastrutturale e del mercato abitativo, ma in generale sul piano della crescita del sistema Paese, con un indotto capace di coinvolgere milioni di lavoratori e professionisti. Come sta oggi il comparto dell’edilizia? E quali sono le sfide che porterà il futuro?

Previsioni 2025 - 2026

Il settore affronta un rallentamento a causa della riduzione degli incentivi e dell’aumento dei tassi di interesse e le previsioni per il 2025 indicano ulteriori difficoltà, a causa dell’aumento dei costi di finanziamento e delle restrizioni al credito.

Per il 2026 dovrebbe, invece, configurarsi una ripresa, supportata dagli investimenti del PNRR e da politiche di rilancio per il comparto edilizio che dovrebbero includere investimenti in infrastrutture, sostenibilità ambientale e riqualificazione urbana.

Il mercato delle costruzioni

Il mercato delle costruzioni in Italia nel 2025 si trova ad affrontare una contrazione del 7%, dovuta alla riduzione degli incentivi e alla minore domanda nel settore residenziale. La riduzione dei bonus fiscali penalizza soprattutto il settore della manutenzione straordinaria abitativa (-30%) e il comparto della nuova edilizia residenziale (-2,6%). Tuttavia, il mercato delle opere pubbliche segna un aumento significativo (+16%), grazie all’accelerazione dei progetti legati al PNRR.

Il dato occupazionale

A prescindere dalla congiuntura economica, l'occupazione nel settore delle costruzioni continua a registrare variazioni positive. Con 1,7 milioni di occupati (il 6,6% della forza lavoro nazionale) e una rilevante incidenza del 5-6% sul PIL, il comparto resta un pilastro della nostra economia.

L'edilizia si trova di fronte a una fase di rinnovamento e crescita che richiede l'acquisizione di nuove competenze e la creazione di professioni innovative.

Nei prossimi 5 anni ci sarà bisogno di 210mila nuovi ingressi, a vari livelli e con specializzazioni sempre più diversificate. Opere pubbliche, riqualificazione energetica, innovazione digitale. Le opportunità di crescita non mancano, tuttavia, il 50% delle ricerche di lavoro non si concretizzano per mancanza di candidati o competenze adeguate.

Secondo i dati di Confartigianato, il 69,9% delle assunzioni previste nel comparto risulta di difficile reperimento. Inoltre, l’età media dei lavoratori continua a salire, con un ricambio generazionale insufficiente a garantire la continuità del settore.

In questo senso gli esperti S&you offrono una consulenza a 360 gradi per incrociare le esigenze delle singole imprese con le competenze più spendibili sul mercato delle professioni e del Middle management.

I profili più richiesti

Conduttori di mezzi pesanti, muratori, elettricisti e meccanici risultano tra i profili più richiesti. In particolare sono le figure più specializzate in cima alla lista dei desideri delle imprese edili. Meccanica, elettronica e ingegneria sono le formazioni più appetibili. Saldatori, ingegneri elettronici e delle telecomunicazioni, tecnici del risparmio energetico e elettronici i professionisti più difficili da reperire.

D'altronde il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha rilanciato il personale esperto in ristrutturazioni, adeguamenti sismici e ricostruzioni edilizie. Un trend che riguarda anche gli ingegneri, tanto più se vantano competenze in termini di efficientamento energetico e architettura del verde.

Le nuove professioni

Il panorama delle assunzioni nel settore edilizio riflette un cambiamento profondo, con la creazione di nuove professioni legate alle tecnologie digitali. Dronisti, sviluppatori di realtà virtuale, specialisti di ingegneria predittiva e programmatori di robot sono solo alcune delle figure sempre più richieste. L'implementazione delle tecnologie digitali si fa strada anche in attività tradizionalmente faticose o pericolose, grazie a robot da demolizione, saldatura automatizzata, droni, realtà aumentata e stampa 3D.

Oltre le competenze digitali

Oltre alla familiarità con le nuove tecnologie, sono richieste competenze nell'avanzamento del lavoro, nelle procedure di salute e sicurezza e sull’utilizzo di attrezzature protettive. Le hard skills e le soft skills, come la gestione degli imprevisti e la flessibilità, sono considerate elementi cruciali per i futuri professionisti del settore.

Le proposte Ance

Per accelerare la ripresa, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) propone un piano di housing accessibile nazionale, basato su tre pilastri:

  • Semplificazioni urbanistiche, per velocizzare i permessi di costruzione e favorire il recupero degli immobili dismessi

  • Nuove misure fiscali, per incentivare la costruzione e la gestione di immobili destinati alla locazione a canoni sostenibili

  • Strumenti finanziari di garanzia, per attrarre investimenti privati in progetti di edilizia sociale e pubblica utilità

Rigenerazione urbana, risorsa etica

Inoltre i costruttori auspicano un aumento dell'offerta di alloggi con politiche integrate di rigenerazione urbana e inclusione. I bonus per la riqualificazione degli alloggi inutilizzati potrebbero fungere da leva per aumentare l’offerta di immobili di edilizia residenziale pubblica, ma anche mappatura degli immobili e politiche integrate per favorire la rigenerazione urbana.

I costruttori pensano che le politiche non dovrebbero limitarsi alla semplice riqualificazione edilizia, ma che serve promuovere una visione complessiva di rigenerazione urbana, inclusiva di accessibilità, mobilità, servizi e infrastrutture di interesse della collettività.

La riqualificazione degli alloggi esistenti, ma inutilizzati o degradati, prevede un approccio integrato che tenga conto di una maggiore flessibilità normativa per il riuso del patrimonio edilizio, utilizzando anche la leva fiscale per favorire gli investimenti privati. Meccanismi semplici e sicuri per la cessione del credito fiscale, che evitino le criticità operative riscontrate nelle precedenti esperienze di bonus edilizi.