IL MANAGER-PERSONA DÀ VALORE AL CAMBIAMENTO

Il cambiamento come opportunità, nella carriera personale così come nel settore dell’head hunting e nelle dinamiche del consulting. Cambiano le competenze richieste dal mercato e cambiano le motivazioni e le aspirazioni dei candidati. Il punto fermo sei tu, la tua resilienza, la tua famiglia, la tua passione. Perché un manager, al di là delle qualifiche e dei ruoli, degli obiettivi e delle trasformazioni del mercato, ha sempre un punto fermo: la centralità della persona. Questo racconta il percorso di Ilaria Squeo, la nuova Division manager Italia di S&you. Dalla scorsa primavera il suo compito è guidare la crescita del brand a livello nazionale, forte di una lunga esperienza all’interno di multinazionali che operano nel settore.
Di cosa ti occupi in S&you nello specifico?
Sono entrata in S&you ad Aprile di quest’anno dopo oltre 15 anni di esperienza in altre multinazionali del settore, dove mi sono sempre occupata di ricerca e selezione sul segmento manageriale. Nel mio ruolo di Division manager Italia ho la responsabilità di guidare la crescita del brand S&You a livello nazionale, portando la mia esperienza e la competenza che ho maturato in questi anni. Il progetto di S&You, nato nel 2018, ha raggiunto notevoli risultati e rappresenta oggi una risorsa importante all’interno della più ampia strategia di crescita del gruppo Synergie. In questo scenario il mio contributo avrà l’obiettivo di valorizzare le risorse e talenti interni e favorirne l’evoluzione futura.
Come sono cambiate in questi anni le competenze del tuo lavoro?
Nella mia visione, i pilastri della ricerca e selezione sono:
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La competenza specialistica, che ha un impatto rilevante sulla qualità del servizio erogato.
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La competenza relazionale, che favorisce uno scambio creativo ed empatico con tutti gli stakeholder.
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La competenza tecnologica, spinta imprescindibile che ha già influenzato in modo significativo il nostro lavoro, e l’identità valoriale che rende unici e riconoscibili in un mercato saturo e competitivo.
Puoi raccontare un'esperienza vissuta in S&you a cui sei particolarmente legata?
Il mio viaggio è ancora all’inizio, quindi più che esperienze posso condividere impressioni. Ho sposato il progetto perché ho visto una realtà in pieno cambiamento e questo rappresenta uno stimolo oltre che una sfida per chi ha voglia di fare bene e sente di poterlo fare senza soluzioni preconfezionate. Questo stile, che è distintivo di Synergie, mi ha molto colpito e ha reso il progetto ancora più interessante.
Com'è cambiato il mercato del lavoro e come vivi questo momento di grandi sfide e opportunità a livello professionale?
Sono nel settore da molti anni e ho iniziato a fare l’head hunter quando l’uso di Linkedin in Italia era ancora agli albori. Il lavoro in questi anni è molto cambiato, lo scenario è sempre più instabile, le carriere sempre più frammentate, alcune competenze specialistiche sempre più scarse, mentre i candidati sono mossi da nuovi driver motivazionali non sempre o non ancora al centro delle politiche di alcune aziende.
In un mercato iper competitivo e frenetico dove è facile confondere la velocità con l’efficacia e l’immagine con il contenuto, credo che la sfida sia accreditarsi come un interlocutore competente, che favorisce i processi decisionali, guida le scelte di assunzione, mette a disposizione la conoscenza dei settori e dei mercati, al di là della soluzione “tecnica” ad un problema. Se prima individuare un candidato per una posizione era un processo molto lineare, per il quale “bastava” conoscere le tecniche e gli strumenti del mestiere, oggi diventa cruciale un approccio nuovo, che si fonda sulla capacità di ascolto e analisi. Diventa necessario pensare fuori dagli schemi e trovare strategie di reclutamento nuove, pur utilizzando strumenti tradizionali. Oppure strumenti nuovi, pur adottando strategie note. In altri termini usare flessibilità e creatività per rispondere a bisogni sempre più complessi di aziende e candidati.
Worklife balance: gestire vita privata e impegni professionali a volte è una sfida. Tu come fai?
Come molte mie colleghe sono mamma di due bambine. Non nascondo che il lavoro ha un ruolo centrale nella mia vita, perché ho la fortuna di fare quello che desidero e non posso che sperare di trasferire alle mie figlie il senso di questa mia passione, affinché siano motivate e determinate nel perseguire i propri obiettivi.
È evidente che questo doppio ruolo richiede una grande capacità organizzativa e soprattutto un continuo coordinamento con il mio compagno, perché esattamente come nel lavoro solo la squadra genera buoni risultati. D’altro canto, credo nella flessibilità come valore e penso sia ormai dimostrato quale impatto abbia lo smart working sul benessere delle persone in azienda.
Il brand S&you è costituito in buona parte da donne. Un tuo suggerimento alle giovani che vogliono fare carriera?
Questo settore è prevalentemente femminile e in S&you siamo in prevalenza donne anche nei ruoli manageriali. Abbiamo donne di valore, competenti, determinate e appassionate. Tuttavia, più che ad una comunità totalmente al femminile, credo nell’importanza di creare relazioni sinergiche e collaborative a tutti i livelli, perché penso che questo possa fare la differenza in azienda e sul mercato.
Alle giovani suggerisco di non focalizzarsi sull’appartenenza ad una categoria, perché la disparità non risiede nel genere, nel ruolo o nel titolo, bensì nel merito. Ci sono tre cose che influiscono sul merito:
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motivazione
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allenamento
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talento
Tre componenti che devono convivere in armonia. In molti, invece, reputano il talento il fattore principale tra le skill che siamo tutti chiamati a coltivare e sviluppare. È vero solo in parte, perché il talento può rappresentare un valore aggiunto determinante solo se poggia sulla costanza e sul senso di appartenenza. Quello che ho trovato nella famiglia S&you.