Le professioni dell'ingegneria: gli sbocchi lavorativi

Gli studi di ingegneria sono da sempre i più ambiti e considerati i meglio spendibili sul mercato del lavoro. Ma se una volta l’ingegnere si occupava di settori specifici e molto legati al mondo della tecnica e della meccanica, oggi può spaziare nel campi più disparati.

Questo proprio grazie alle qualità specifiche e resilienti che questo percorso di studi stimola.

L’ingegneria come “state of mind”

Al giorno d’oggi non dobbiamo più vedere l’ingegneria come un percorso che insegna a progettare macchinari, auto, aeroplani. Ormai l’ingegnere è colui che ha un certo approccio mentale ai problemi non solo costruttivi. È un esperto di problem solving.

L’approccio ingegneristico si può applicare ad ogni settore, ormai, anche quelli umanistici.

L’ingegneria “classica”

Una volta dalle facoltà di Ingegneria delle università e politecnici italiani uscivano soprattutto:

  • Ingegneri chimici: esperti nella trasformazione delle materie prime in prodotti utilizzabili nella vita di tutti i giorni
  • Ingegneri civili: esperti nel progettare costruzioni edili e infrastrutture
  • Ingegneri meccanici: esperti nel progettare componenti e sistemi meccanici
  • Ingegneri elettronici: esperti nel gestire la trasformazione dell’energia elettrica e i sistemi elettronici
  • Ingegneri informatici: esperti in progettazione e realizzazione di reti informatiche complesse

Questi erano i campi di competenza classici dell’ingegneria, competenze che oggi si sono espanse a settori contigui o distanti.

L’ingegneria in ogni settore della nostra vita.

Proprio perché l'ingegnere è sempre più diventato un portatore di pensiero laterale piuttosto che un esperto di tecnologia, proprio perché oggi si valorizzano di più i ragionamenti che gli argomenti, possiamo trovarne in ogni settore. Dalle biotecnologie alla data science, fino alle scienze umane e comportamentali.

Tipico l’esempio dell'ingegneria gestionale che, nata come un corso a metà strada tra ingegneria elettronica e meccanica, oggi si è specializzata nella gestione dei processi, in ogni settore, dalle costruzioni alla logistica.

Quali aziende hanno bisogno di ingegneri?

Praticamente ogni “industry” ha il suo ingegnere. Figura che può diventare, all’occorrenza, anche consulente.

Indubbiamente con il grande sviluppo delle tecnologie, del digitale e delle telecomunicazioni questi sono i settori in enorme espansione.

Durante l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia, però, abbiamo visto come gli ingegneri siano stati figure determinanti anche nella risoluzione di problemi sanitari contingenti: ricorderete tutti le maschere da sub della famosa catena francese di articoli sportivi trasformate in respiratori grazie alla felice intuizione dell’ingegnere bresciano Cristian Fracassi.

Completare un corso di laurea impegnativo non basta.

Diventare ingegnere richiede studi intensi e un aggiornamento continuo, ma non solo. Un professionista completo, oltre alle nozioni tecniche deve possedere una spiccata attitudine per il problem solving e il pensiero laterale, per trovare soluzioni laddove sembra non essercene.

Indipendentemente dalla specializzazione o dal campo di azione, dovrà possedere buone competenze informatiche per saper utilizzare e gestire tutti i programmi specifici e i simulatori.

Uno degli sbocchi elettivi per la figura dell’ingegnere è sicuramente quello del project manager. Indispensabili quindi anche buone doti comunicative, di gestione del team, ma anche gestionali, per tenere sotto controllo tutta la filiera.

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